Terra Madre 2018
CENTRO DIDATTICO > Terra Madre
Cultura e identità popolare
… un’idea, una fede, una dedizione immensa al luogo natale.
Il progetto Terra Madre giunge quest’anno alla terza edizione, consolidando il ruolo propulsore del Museo Etnografico Nunzio Bruno di Floridia quale officina culturale e didattica.
Le attività ideate e di seguito proposte per l’anno scolastico 2017/2018 ruotano intorno alla produzione letteraria di uno scrittore siciliano d’origine, ma internazionale di fama: Luigi Pirandello.
Di questo gigante della letteratura mondiale sarà approfondito il rapporto con il cinema; un aspetto particolare, probabilmente tra i meno esaminati in ambito scolastico, ma che appare interessante sia in relazione alla tematica portante della sua opera: il rapporto tra realtà e finzione; sia rispetto all’attuale centralità dei mezzi di ripresa.
La produzione di video e di immagini che inquadrano pezzi di vita più o meno reale sta diventando una pratica diffusissima soprattutto tra i giovani, che usano i telefoni cellulari (nuove macchine da presa) e i canali della rete per creare e trasmettere un’immagine di sé e degli altri sempre in bilico tra quella vera e quella artefatta. In questo mondo di apparenza, di auto-rappresentazione e di autocelebrazione, è sempre più difficile individuare il confine tra finzione e realtà, e diventa urgente e necessario porsi nuovamente interrogativi simili a quelli che gli scrittori, i filosofi e in genere gli intellettuali si ponevano all’inizio del 1900.
Pirandello con i Quaderni di Serafino Gubbio operatore è stato il primo scrittore a ispirarsi per un romanzo al mondo della cinematografia. Serafino Gubbio registra quotidianamente su pellicola storie artificiali che simulano quelle vere. Finché un giorno, credendo di riprendere l’azione di un film, finisce per registrare sequenze di vita vissuta, nella scena in cui la tigre sbrana realmente l’attore. La vicenda traduce in modo plastico il credo di Pirandello: la realtà può apparire finzione e l’uomo non è sempre in grado di distinguerne il confine! L’intero romanzo è inoltre una denuncia degli effetti disumanizzanti prodotti dalla tecnologia: Serafino, traumatizzato dalla scena della tigre, diventa muto, identificandosi così ancora più sensibilmente con la macchina da presa, che non richiede la parola, ma una mano che giri la manovella. Il protagonista traduce l’alienazione dell’uomo moderno, «reificato» ossia «fatto cosa», ridotto a oggetto.
Il nuovo progetto, intitolato Ciak si gira… con Pirandello, ha come obiettivo quello di far riflettere gli studenti su una problematica estremamente attuale a partire dagli stimoli che suscitano i testi pirandelliani.
Info: 335/1027794; tel./fax0931/941321; mail:museoetnobruno@gmail.com